Tenerife – Come la sabbia …

Domenica scorsa sono stata in uno di quei posti che per arrivarci ho dovuto decidere tra:
rischiare di spaccarmi una caviglia camminando per 1 km tra le rocce in riva al mare o scivolare scendendo un ripido sentiero vicino alla scogliera.

Caletta vicino a Puerto del Cruz, Tenerife

…e come ci arrivo lì sotto?

Una piccola caletta frequentata solo da giovani canari che in occasione del weekend accampano con la loro tenda lontano dai turisti, surfando, dormendo, parlando, mangiando, bevendo, fumando.
Uno di quei posti che non vedi finchè non ci arrivi e quando finalmente lo raggiungi indenne, ti senti come in paradiso in uno stato di estasi.
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Tenerife, dalla Germania a Cuba

E’ notte, degli amici mi accompagnano in macchina fino al cancello di casa.
Saluti&Baci e scendo le scale, sovrappensiero salgo le scale, scendo di nuovo… no, dovrei salire… dove vado?
Sbaglio due volte ma per fortuna la luna mi illumina il cammino.
Confusa (no, non ero ubriaca!), mentre cerco di realizzare dove devo andare mi arriva un messaggio “tu mi piaci tanto e lo sai”.
Sorrido tristemente e ripongo il telefono nella borsa.
Tutto sotto controllo, é facile fare conquiste qua a Tenerife, fin troppo facile.
Arrivo indecisa alla porta di casa, prendo le chiavi, cerco la luce delle scale, … non la trovo ma non serve, c’è abbastanza luce.
Entro nell’appartamento delicatamente, cercando di non fare rumore, accendo la luce, chiudo la porta.
Vedo il mio riflesso sulla grande finestra di fronte a me.
Spengo la luce, ora vedo l’esterno.
Mi avvicino alla finestra, non si vede altro che una lunga linea all’orizzonte che divide il mare dal cielo: l’oceano infinito illuminato a mattina da una grande, grandissima luna.
Incredibile… che spettacolo!

Vista Mare, Puerto de la Cruz - Tenerife

Vista dal mio appartamento

Contemplo il paesaggio per 10 min e ripenso alla serata appena trascorsa.
Vado a letto e mi addormento con il dolce suono delle onde del mare.
Questa é la mia prima notte nel mio nuovo appartamento.

Ma come sono arrivata qua? I motivi sono da ricercare da molto lontano …

Los Guanches, ovvero gli antichi abitanti di Tenerife, vivevano in grotte profonde, buie e fredde. Con l’avvento del mattone, inizialmente i canari costruirono un muro davanti alla grotta, in modo da renderla più intima, più casa. In seguito, con la civilizzazione e l’aumento della popolazione le grotte risultarono insufficienti e poco trend, allora decisero di costruire delle case moderne che però richiamassero l’architettura dei loro antenati. (n.b. Storia inventata da Lucia)

Questa é l’unica spiegazione che riesco a darmi del perchè tutt’ora i canari vivono in case buie, con finestre piccolissime e persiane a prova di raggi UV, che se a mezzogiorno chiudi la porta d’entrata è talmente buio che non vedi la punta del tuo naso. Sono oscure, sono fredde, sono deprimenti e non ditemi che lo fanno per il caldo estivo, a Tenerife, nel nord e soprattutto alla La Orotava (dove vivevo), non fa mai e non ha mai fatto, un caldo torrido.
L’escursione termica tra l’interno e l’esterno della casa può variare di anche 10 gradi, in meno intendo.

Mi chiamo Lucia e la mia vita non ha motivo d’esistere senza Luce.
Per questo motivo, a malincuore, ho deciso di lasciare la convivenza con Kerstin e Bodo, una simpaticissima ragazza tedesca e la bestia feroce.
Bodo, Tenerife

Bodo, la bestia feroce

Mi mancheranno le chiaccherate e le lunghe passeggiate in loro compagnia.

Ora sono sdraiata sul mio nuovo letto in maniche corte, c’è talmente tanta luce che alla mattina mi sveglia. In sottofondo il rumore del mare, giro la testa e lo vedo, imponente, come per ricordarmi chi comanda. Incute rispetto. Acqua che ricopre il 70 % della superfice terrestre… questa vista mi fa sentire tanto piccola, io abituata a vedere il mio insignificante lago.
Dietro di me il vulcano Teide alto quasi 4000 metri, sono nel mezzo di una morsa, pauuuura! Meglio che non ci penso troppo.

NOn ho internet ma va bene così, mi dedicherò maggiormente alla lettura e la scrittura.
Finalmente posso anche scendere al Puerto de La Cruz a piedi, lungo un cammino panoramico. Un bene per la forma fisica, lo stato d’animo e la mia patente. Non essere dipendente dalla macchina mi ha liberato di un grande peso, soprattutto ora che arriva il carnevale.

La mia nuova coinquilina é una cubana… simpatica, guapa e sembra ci si possa fidare.
Bene, il gioco si fa interessante.

Purtroppo starò qua solo per un mesetto, poi si cambierà ancora.

The only constant in life is Change, Babe.

Dog Sitter a Tenerife

Eccomi, a distanza di una settimana e mezza dal mio arrivo a Tenerife le cose sono leggermente cambiate.
Non vivo più nella pensione ma in una casa tutta per me! Gratis! 🙂

Come ho fatto? Una serie di avvenimenti mi ha portato ad essere Dog Sitter, ovvero curo un cane nel periodo in cui la padrona é in vacanza, fino ai primi di Gennaio. Non male!
Il soggetto in questione é un dolcissimo Stafford o un incrocio, non lo sò. Sò solo che é davvero bello e bravo e per dirlo io che non amo particolarmente gli animali…
Non importa se qua alle Canarie questo tipo di cani li addestrano per combattimenti, Bodo é davvero un “gentil cane”. Gli voglio già bene, é un coccolone e mi piace portarlo in giro. Poi, chissà perchè, tutti mi rispettano per strada! 🙂
La padrona domani se ne và e non ha ancora finito di ringraziarmi, così come Daniela che altrimenti avrebbe dovuto portarselo a casa. Insomma, una soluzione che rende felici tre persone e forse un cane!

La casa si trova un pò lontano dal centro, in La Orotava, un paesotto a circa 7 Km dal Puerto de la Cruz, dove vivono la maggior parte dei Tinerfeños!
Nessun problema per la distanza, mi sono guadagnata anche la macchina di Daniela, una Punto del ’98 piena di gibolli. Lei non la usa, in realtà non ha mai avuto un auto, ho quasi il dubbio che l’abbia comprata per me…
Lavoro, casa, auto. Strafantastico! Che vita facile ho qua a Tenerife.

Mi piace La Orotava anche se fa un pò più freschino che nel Puerto. Vicino a casa ci sono tanti Guachinches, piccoli ristorantini dove per 8 euro mangi e bevi in abbondanza (prodotti tipici: formaggio, carne, vino); spesso sono imboscati in posti impensabili e non importa se i piatti non te li portano e le forchette devi chiedergliele… il vino del contadino é spesso molto buono. Il resto é secondario. Io adoro los garbanzos (ceci). L’altra sera ci siamo strafogati in compagnia. Fantastico.

Trascorro le giornate calde e soleggiate tra la spiaggia, qualche ora di lavoro con mio fratello, mangiate in campagnia e passeggiate per il Puerto studiando il mercato degli appartamenti. L’acqua dell’oceano é ¨freschina” ma una volta entrata non uscirei mai.

Spiaggia Puerto del Cruz, Tenerife

La spiaggia di Punta Brava in Puerto de la Cruz

Se ripenso alle ultime settimane passate in Italia, ero sull’orlo del suicidio. Che dire, si sta bene! Quando qua sono le 15h30 in Europa é buio e freddo (siamo in dietro di un ora). Punto, finita la giornata! A me invece spettano ancora tre ore di sole ed una lunga serata. Un’altra vita!

Bene, é quasi Natale, si prospettano diversi giorni di Fiesta: Noche buena (notte di Natale) y noche vieja (capodanno)…. evviva, sto prendendo l’isola in contropiede!

Ok, devo portare Bodo a passeggiare, Ciao!

Tenerife Flash Back

Oggi, prima di fare qualsiasi cosa, mi sono fatta una chiaccherata in canario con la padrona della mia pensioncina a 11 euro a notte (mi mancava il “mi niña” e il “mi hija“) poi sono uscita di casa (fa caldo e finalmente posso rimettermi i sandali), camminato fino a Playa Jardin e scattato una foto al Teide che nella sua maestosità mi ha dato il benvenuto.

Teide da Puerto del Cruz, Tenerife

Sua maestà il Teide

Poi ho camminato a Plaza del Charco in Puerto de la Cruz, per la via vicino al mare, l’hanno rifatta tutta, bella.
Lungo il cammino ho incontrato gente che mi salutava con un “Buenos Dias” aiutati vedendo il mio sorriso che avevo stampato in faccia ripensando a tutti gli avvenimenti accaduti in quella calle (via)… tanti ricordi, dall’ Elements (un coktails bar, la mia seconda casa) e al Manà (un ristorante dove ho lavorato per qualche mese), alla via del carnevale fino ad arrivare alla Plaza. Mi sono seduta al bar Track e ordinato un Cortado (caffè macchiato) e un bicchiere d’acqua. Il solito cameriere sembra non riconoscermi.
Gabi, mia cognata, mi ha detto che Daniela mi ha già cercato ieri e di chiamarla appena arrivata… ma preferisco aspettare prima di incontrare gli amici e buttarmi nella nuova vita, voglio godere di questo momento di solitudine per ripensare al passato.

Tra un pò andrò da mio fratello a farmi una dose (internet) e pubblicare queste righe. Lui abita con sua moglie in una via del centro, proprio vicino ad un mio ex… che probabilmente rivedrò… speriamo di no. Non perchè abbia qualcosa contro di lui ma non voglio, per usare parole di Vasco, ricadere nella sua logica di calze nere.

Ora sono seduta sul tavolino del bar osservando la gente che cammina per la piazza, altra seduta al lato, i camerieri dei vari bar indaffarati (noto ora che sono tutti uomini) ed io, come una estranea, sto scrivendo queste righe. Il caffè fa schifo e l’acqua sà di cloro. Sò che stasera mi aspetterà un Dorada, la birra canaria che Lucaloco dice di saper di birra tenuta in frigo aperta per due giorni ma non fa niente mi abituerò alle usanze ed ai gusti così come lo feci allora… o forse no ma non mi lamenterò! 🙂

A presto! Ah, non abituatevi troppo bene a post così frequenti … 😉

L’ Anno “Lucia” é cominciato

Eccomi tornata al presente con i miei post. A distanza di un anno eccomi di nuovo in partenza, questa volta non per un lungo viaggio itinerante ma per una semiresidenza all’estero, con la scusa del “lavoro”. Ebbene sì, torno a Tenerife.
Quest’ isola spagnola in territorio africano, che avevo lasciato con la consapevolazza che non ci sarei mai più tornata se non in vacanza… questa isola, che é una trappola… la si ama o la si odia ma dà sempre emozioni forti. Ti prende con la sua strana energia, attrae i personaggi più strani, una volta che ci arrivi, anche se non la vuoi, ti trattiene… ti abbassa le difese immunitarie e la vita ti scivola addosso senza che te ne accorgi. Non ci sono neanche le stagioni a renderti consapevole del trascorrere inesorabile del tempo.
Questa volta parto avvantaggiata, conosco il nemico e posso giocare di contropiede. Dovrò tenere le distanze, fare quello che devo fare, godere del clima mite e delle bellezze naturali perchè Tenerife esprime tutta la sua energia positiva nella natura e nel suo cielo stellato. Quindi per restare carica, se potrò é lì che devo concentrarmi, …nella natura. Non sarà facile trovare un compromesso tra lavoro, internet e vita vera ma penso che negli ultimi mesi sono stata sufficientemente davanti al piccolo schermo (e non parlo di TV) e mi rendo conto di esserne dipendente. Non dico di disintossicarmi perchè mi serve ma almeno diminuire le dosi.

Strane coincienze quelle che mi stanno portando sull’isola, sarà un segno del destino ed io che i segni ho imparato a captarli, lo seguo rilassata.

Ora sono sul treno che da Pino porta a Malpensa, incredibile! (ma non vado a malpensa)
Un anno fa, sembra ieri, partivo per la Colombia. 5 mesi di viaggio che equivalgono a due anni di vita di un italiano medio ( forse di più) in quanto esperienze, conoscenze, emozioni! Seguono 7 mesi in Italia che equivalgono ad due mesi di vita, se non fosse per il progetto che ho portato avanti. Insomma il 2011 é durato 26 mesi per me, non mi lamento! 🙂

Ecco, l’anno “Lucia” ha inizio in dicembre, normalmente il 3, data non solo del mio compleanno ma anche giorno in qui di solito dò una svolta importante alla mia vita (tradotto: parto!). Quest’anno sono un po’ in ritardo.

Sono curiosa di sapere cosa succederà a Tenerife. Seguitemi proverò a scrivere spesso, mi aiuta!