Avete letto bene il post di settimana scorsa Bienvenida en Colombia? Bene, dimenticatelo!
No, scherzo! Però tutte le buone parole spese per descrivere la gente, erano impressioni troppo belle per durare a lungo. Capirete tra poco il motivo.
Ok, diamo spazio inizialmente alla cronaca di viaggio.
Vi avevo lasciato a Medellin (pronunciato Medegin). Nei sei giorni di permanenza abbiamo avuto modo di vivere il centro, il ricchissimo e meno interessante quertiere “Poblado”, le 2 Funivie Metrocable, El alumbral Navideno ( i colombiani sono impazziti con le luci di natale), Botero, museo di Botero, statue di Botero, …
Un giorno ci siamo recati a Santa Fe di Antioquia, una tranquilla e tipica cittadina a due ore di bus da Medellin, risvegliata quel giorno dalla “Fiesta de lo Diablitos” con tanto di corrida de toros. Interessante il Puente de Ocidente, un vecchissimo ponte sospeso e i suoi taxi colorati Ape Car simili ai TUCTUC thailandesi.
Capodanno abbiamo pensato bene di passarlo fuori dalla grande città e ci siamo recati al Carnivale de fin del ano a Guatapè. Una scelta più saggia non poteva venirci in mente, tanto che ci siamo fermati per diversi giorni.
Guatapè è un paese di 2000 abitanti e si trova su un altopiano a 2000 metri di altezza. La zona é caratterizzata da un lago artificiale, sorgente di una centrale idroelettrica. La dimostrazione vivente che le opere dell’uomo non sono solo distruttive o negative ma a volte possono rendere un paesaggio di una bellezza sorprendente. Inoltre gode di un clima perfetto e la sua gente é molto accogliente. Una stranissima roccia alta 200 metri chiamata El Penon offre una vista fantastica del paesaggio.
Se volete trasferirvi in Colombia mettete Gautapè nella vostra lista di posti possibili.
Ora siamo sulla costa caraibica e precisamente a Cartagena delle Indie ed é come se ci fossimo svegliati da un sogno e catapultati nella dura realtà.
No, non siamo più gli interessanti stranieri con cui scambiare quattro chiacchere senza secondi fini, non più gli ospiti da coccolare, da invitare. Qua non troveremo persone che con facce stupefatte ci chiederanno “ma voi siete diversi, venite da un altro pianeta???” Non troveremo ragazzini che guardandoci con occhioni grandi si fermeranno delle ore a parlare con noi.
I colombiani ci hanno accolto a braccia aperte, trattato con i guanti e ci hanno sempre fatto sentire i benvenuti, non sono mai stati insistenti per venderci qualcosa e non ho mai dubitato che alzassero i prezzi solo perchè siamo dei turisti, come spesso capita in terre straniere.. ma la cosa più bella é stata notare la gioia che provavano per la nostra presenza. Sarà che il turismo di massa non ha ancora messo piede sulla loro terra, sarà che semplicemente sono persone fantastiche … sarà…sarà…
Ora sulla costa caraibica, a nord del paese, (vedi cartina) siamo solo dei fucking gringos come ce ne sono molti, con il segno del dollaro stampato in faccia, solo delle persone a cui spremere denaro.
Dove inizia il paradiso terrestre termina quello umano!
D’altronde è quello che capita in qualsiasi posto turistico… purtroppo.
Turista= denaro. E per quanto cerchiamo di passare inosservati, noi, la faccia da gringos, ce l’abbiamo eccome!
A volte vorrei tornare indietro nel tempo di 50 anni, per vedere la vera essenza dei popoli non ancora manipolati dal turismo. Purtroppo non é possibile e devo accontentarmi di viaggiare nel 2011.
Così dopo 15 ore di bus da Medellin, pur restando in terra colombiana, ci siamo risvegliati come in un altro paese.
Un altro mondo in termini – di paesaggio: non più montagne ma mare;
– di clima: dai 2000 m siamo finiti al livello del mare e fa molto più caldo;
– di gente: sono caraibici, scuri di pelle e di temperamento completamente diverso.
Infatti Cartagena oltre a darci il Benvenuto ci ha fatto anche la festa.
Ora vi racconto:
All’arrivo a Cartagena, dopo un lungo viaggio notturno in Bus da Medellin, tremante dal freddo (con 40 gradi all’ombra) e febbricitante, stavo aspettando Alex e Gerry in un bar facendo la guardia ai bagagli, mentre loro erano alla ricerca di un posto dove dormire. Non é facile trovare un alloggio in una città tanto turistica, tra l’altro nel periodo di alta stagione e soprattutto durante un lungo weekend di festa.
Al loro ritorno, mentre mi stavano raccontando del loro successo in un hotel poco distante – una camera per tre con bagno alla modica cifra di 20.000 COP (8 euro) a testa – noto uno strano tipo con la faccia da maniaco, seduto dietro ad Alex, che mi fissa.
Stanca e con un mal di testa allucinante, non gli faccio molto caso e cerco di evitare il suo sguardo. Continuo a parlare con Alex sorseggiando un fantastico jugo de Lulo.
Terminiamo la bevanda e Alex prende la cartina di Cartagena dalla sua borsa riposta sulla spalliera della sedia e discutiamo della nostra posizione. Subito dopo decidiamo di recarci all’hotel con il solo pensiero di trascinare il mio vecchio corpo stanco e ammalato a letto. Sono circa le 12 di mattina.
“Donde està mi bolso?” Chiede Alex spaventata cercando da tutte le parti.
“Mierda” penso tra me e me, capendo subito che il tipo con la faccia da maniaco si era portato via la sua borsa!
Non mi sono mai sentita così stupida. E’ evidente che il suo sguardo era solo un gioco per fare in modo che non lo guardassi!
Bienvenida en Colombia! (2)
Per il resto Cartagena merita sicuramente un visita, nonostante il costo abbia superato di gran lunga le aspettative.
Gli imprevisti fanno parte del viaggio ed erano stati messi in preventivo …. ed ecco che il conto ci é stato presentato… salato certo, soprattutto per l’incognita del proseguimento del viaggio visto che nella borsa c’era il suo passaporto ma siamo positive e per fortuna non ci lasciamo abbattere dagli eventi e sono orgogliosa della reazione di Alex che si é guadagnata un’ ulteriore stima da parte mia.
Vai Lucia, mi piace leggere del tuo viaggio. Anche per me il momento si avvicina.
Mi dispiace per il furto, cose che capitano purtroppo. Spero che possiate proseguire in qualche modo, pur non avendo più un passaporto.
Già, in pratica Cartagena è la Phuket colombiana…
Solo su una cosa non sono troppo d’accordo:
“A volte vorrei tornare indietro nel tempo di 50 anni, per vedere la vera essenza dei popoli non ancora manipolati dal turismo.”
Il problema è che anche se fossi stata lì nel 1961 avresti detto di voler essere stata lì 50 anni prima, ovvero nel 1911, e così via all’infinito…
Il mondo è in divenire continuo, da sempre. E la ricerca della “Colombia (o qualsiasi altro paese) di una volta” non fa altro che finanziare quei ridicoli spettacolini per turisti in cui ragazzi abituati a portare i jeans si mettono gli abiti tradizionali solo per allietare i gringos.
Vai Mastà! Grazie :). Quando parti? Tutto sembra andare per il meglio, con un passaporto provvisorio si può viaggiare per un anno per tutto il sud america… ohhh yeahh! Solo USA vietati! Per il resto c’è l’assicurazione e gli amici di viaggio. 🙂
Per quanto riguarda la frase, io non sto ricercando la Colombia di 50 anni fa, anzi come dici tu é proprio questo comportamento del visitatore che rende i paesi “finti”. Quello che sto ricercando io è la vera natura delle persone , nella maggior parte dei casi rovinata appunto dal turista che loro vedono solo come una fonte di guadagno, da spremere come un limone e spesso cercando di fregarlo. Una relazione amore odio, falso! Forse in questo mese mi sono abituata troppo bene, il resto della Colombia é ancora autentica, indossando jeans e al passo con i tempi! 🙂
Parto il primo febbraio, rimango per lo meno un mese e mezzo (tornare prima sarebbe comunque impossibile perché con Carnaval ogni volo diventa super-mega-costoso!!!!).
Ma tu, nei prossimi mesi, non ti ci avvicini neanche al Cono Sur de Latinoamérica?
Lasciali perdere i salseri di Cali, vieni a conoscere la poesia de o morro da Mangueira!
http://www.youtube.com/watch?v=-LWNemMExcg
http://www.youtube.com/watch?v=BOVTORJ1h0k
Ciao Lucia !
Si hai ragione Cartagena fa schifo , ma se ti sposti a Santa Marta ( e Taganga ) troverai un mondo incredibile molto più ” vero ” e tipico , sicuramente diverso dalle città . Io ho incontrato gente veramente splendida e fatto anche delle splendide amicizie ( si anche se mi sono fermato solo 2 settimane , una cosa inconcepibile per un italiano ) .
Cmq se ti sono piaciute Bogotà e Medellin ( soprattutto ) , devi assolutamente andare anche a Cali ( secondo me il top della colombia quanto a persone ) !!!
@Mastà: Wow, mi hai fatto venire voglia di farmi un giro da quelle parti :). Eheh per ora i nostri “plans, no plan” sono di discendere la costa pacifica, quindi non credo… per lo meno nel giro di due mesi, sarà dura… ma non si sà mai, el plan può cambiare in modo inaspettato 😉
@Luca: Ciao Luca! Ora sono a Taganga ;). Scappata da Cartagena a gambe levate appena la burocrazia ce lo ha permesso, senza negare che il centro storico di Cartagena merita una visita.
In effetti Taganga é molto carina e tranquilla anche se, (non so quando ci sia stato tu) ma ora di vero e tipico ha ben poco. Ora ci sono più ostelli che case. (Casa Filipe é il miglio hostel che ho visitato in vita mia by the way) Ho visto più stranieri qua in un giorno che in un mese completo nell’entroterra colombiana. Perlomeno la gente é gentile e carina, anche se mi risponde sempre in inglese (e non mi sembra che il mio spagnolo sia così scadente), inoltre finalmente sono riuscita a mangiare un pezzo di pane senza zucchero e una verdura che non sia banana fritta. Premetto che mi piace mangiare locale ma dopo un mese, aiutata dall’influenza, il mio stomaco mi ringrazia.
Cali? Bene, bene… sto cercando di razionare il poco tempo per passare in cali almeno 2 o 3 giorni! Grazie!