Sono in Macedonia!
No, non l’insalata di frutta, ma uno stato balcanico della ex.Jugoslavia che, scommetto, parecchi di voi faticano a localizzare sulla mappa senza l’aiuto di google.maps.
Questo la dice lunga sulla scarsa conoscenza che abbiamo di queste terre, i nostri “vicini di casa”, distanti solo una manciata di km dal bel paese.
Ma perchè vediamo i nostri vicini, tanto vicini, paesi della ex. Jugoslavia così lontani e distanti?
Forse è dovuto alla lingua tanto diversa, oppure la religione, la cultura e la storia. Li immaginiamo forse arretrati, inculturati, chiusi e inospitali? Forse pericolosi?
Chi lo sà ma se giudichiamo senza sapere, a questo punto gli ignoranti e chiusi siamo noi.
Il motivo per il quale ho deciso di intraprendere questo viaggio attraversando i Balcani (anche se solo di sfuggita), è dovuto in parte per rispondere a questa domanda.
Adesso è il momento giusto, dopo che per anni hanno sofferto l’isololazione e la repressione, probabilmente adesso culturalmente aperti, sono pronti e determinati a lanciarsi in un futuro prosperoso.
La rotta mi è stata fortemente sconsigliata da tutti, fin dall’inizio ed in internet le info si trovano con il conta goccie. Dalla Grecia, per tornare in Italia, raccomandano tutti di prendere la nave senza passare da VIA (cit Monopoli) ma io sono testarda e questo aspetto rende il viaggio ancora più interessante ed affascinante.
Dopo aver attraversato la Grecia, mi sono ritrovata davanti ad un bivio (escludendo a priori il Kosovo):
– la costa con Albania, Montenegro, Croazia
– l’entroterra con Macedonia, Serbia, Croazia
I paesi mussulmani, non mi hanno mai ispirato particolarmente. Inoltre la presenza di un amico in Macedonia mi ha spinto ad optare per l’entroterra, anche se dalla Grecia hanno fatto di tutto per farmi desistere e passare piuttosto dalla Bulgaria.
La mia testardaggine a volte supera ogni limite e in Macedonia, alla faccia de Greci, ci sono andata eccome!
Ed è proprio della esperienza in Repubblica di Macedonia che vi parlerò in questo post:
montagne con paesaggi mozzafiato, parchi naturali, ricca fauna, grandi laghi, antichi monasteri bizzantini, festival musicali, ottima cucina e vita notturna, … tutto il contrario di quello che molti di voi si immaginano.
Dopo un falso allarme in entrata al paese (non prendete treni in Macedonia, molto meglio i bus), sono stata accolta dalla sua gente come una principessa, viziata, rispettata e coccolata.
Durante il mio soggiorno, ho trascorso 4 giorni in mezzo a Macedoni, 2 con un amico e 2 ospitata in una casa privata ad Ohrid.
Entrambe le volte la gente ha rinuncato ad un giorno lavorativo pur di stare con me. La prima, ha tenuto il negozio di famiglia chiuso. Il secondo, un ragazzo autista di bus si è preso una giornata di vacanza senza conoscermi e senza neanche sapere se poi avessi accettato di trascorrere la giornata con lui. In altre occasioni avrei giudicato questo comportamento invasiso ma ogni cultura è fatta a modo suo, per loro è una forma di accoglienza e per me è stata una buonissima occasione per conoscere la gente del posto ed immergermi completamente nel paese, anche se per poco. Un “poco” molto intenso.
E poi mi chiedo, chi sono per negargli la mia compagnia? Cosa sto viaggiando a fare?
Inoltre è stato un modo per regalargli una giornata vissuta, piuttosto che una sprecata giornata lavorativa. Soprattutto se scopri che questa gente sgobba per 200/300 euro al mese.
“Viva la vita, abbasso il lavoro”.
In Strumica, nel sud est del paese, sono stata ospitata da un amico e la sua fantastica famiglia ed ho avuto la fortuna di arrivare durante un importante giorno di festa. L’usanza vuole che gli abitanti di un paese, il cui patrono era proprio il santo della festa in questione, aprano le porte di casa e preparino da mangiare e bere. Queste case ricevono dalla mattina, fino alla notte, di continuo, ininterrottamente, una processione di persone che viene a mangiare e bere a sbaffo.
E che cibo ragazzi!
In pratica si cammina per il paese e si entra nelle case, ci si siede a tavola (sempre piena di cibo preparato in casa) si chiacchera, si mangia e si beve. Tocca mangiare altrimenti si offendono … e che altro dovevo fare visto che purtroppo di chiacchere ne ho fatte davvero poche? Non credo di aver capito più di 3 parole in tutta la serata. Peccato, davvero peccato, sarebbe stato davvero interessante captare almeno il succo dei discorsi per comprendere come ragionano e ascoltare storie di vita vissuta.
L’inglese in questi paeselli non lo parlano…. Comunque fantastico, un’ottima forma di aggregazione, inimaginabile per noi, “paesi avanzati” che non conosciamo nenache il vicino di casa.
In Ohrid, ad Ovest del paese, sul lago al confine con l’Albania, sono stata accolta da un’ altra famiglia Macedone per 5 Euro a notte, grazie alla raccomandazione dell’autista del bus, che incredibilmente parlicchiava inglese. Con la famiglia comunicavamo in francese, con un maccheronico francese scolastisco ma almeno ci capivamo. Anche loro mi hanno trattato come una figlia, viziata letteralmente. L’autista, amico di famiglia, non mi ha più mollato, si è preso un giorno di vacanza per stare con me, che a mia insaputa ho dovuto accettare. Alla fine si è rilevata un ottima occasione, visto che mi ha scarrozzato in giro per il lago fatto conoscere posti e spiagge fantastiche, portato in posti tipici a mangiare e organizzato una grigliata a base di pesce di lago.
Insomma, in questi 5 gg mi sono sentita come la panna sulla Macedonia 🙂
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Postille disordinate sulla Macedonia
quel poco che ho captato in questi giorni, prendetele con le pinze:
articolo appena uscito sul lago ohrid
http://www.gadling.com/2012/09/02/a-traveler-in-the-foreign-service-free-alcohol-and-other-reason/
Ho scattato la stessa foto 🙂
“inspiegabilmente si vedono macchioni e moto da corsa ultimo modello”
quelli so quelli che spacciano 😛
http://www.welt.de/newsticker/news3/article109782659/Immer-mehr-Asylbewerber-aus-Serbien-und-Mazedonien.html