Viaggiare è una figata!

Ieri, dopo tanti mesi, ho finalmente parlato con Alex, la mia ex compagna di viaggio.
Può sembrare strano ma condividere esperienze così intense, in un paese come il Sud America, ti lega ad una persona in maniera davvero profonda.
Dopo un paio di mesi di convivenza, era sufficiente uno sguardo per capirci.
Non voglio esagerare ma alla fine dei 5 mesi di viaggio avevo la sensazione che c’era una sorta di telepatia, tanto l’intesa tra le due era forte.
Credo sia stato il periodo più intenso della mia vita ed ho avuto la fortuna di trovare una compagna di viaggio perfetta, il che ha reso l’esperienza unica e positivamente indimenticabile.

Viaggiare in Colombia, Perù, Ecuador e Bolivia per due ragazze sole non è facilissimo, bisogna sempre essere iperconcentrate e non abbassare mai la guardia. Quando ti rilassi e pensi di aver capito come funziona il mondo, ecco che ti fottono.
D’altra parte i sensi sono molto più accesi, senti di più gli odori, i colori, i sapori… ma soprattutto impari a seguire il tuo intuito, perchè non ci si può, purtroppo, fidare di nessuno.
Insomma, ci vuole parecchia energia, anche solo per fare amicizia con le persone. Difficilmente ci si ammala e se davvero ci si ammala, si guarisce in fretta. Inutile fare la frigna per un mal di testa, non c’è tempo per essere deboli… regna la selezione darwiniana, i deboli soccombono sotto le dure leggi della natura.
Quindi si diventa una bestia. 🙂

Inoltre è incredibile la forza che si genera in situazioni di particolare difficoltà. Il fisico tira fuori delle risorse che in genere non si ha.
Sicuramente non è facile ma è un modo per mettersi alla prova.
E poi ragazzi, non ci si annoia mai! 🙂

Riassumerei così:
“Ma perchè viaggi?”
“Viaggiare è una figata, chiaro?”

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Alla fine della chiaccherata in Skipe, a parte una grande schifosissima voglia di viaggiare, sono scaturiti in me una miriade di ricordi, nostalgie, sentimenti. Tanto che mi sono rimessa a guardare le foto del viaggio. Le tantissime foto. Ce ne sono di bellissime!
Non le avevo piu guardate da mesi, forse non le ho neanche mai guardate tutte, non erano interessanti al momento, le immagini erano stampate limpide nella mia testa e nel mio cuore.

Fa pensare… adesso, a distanza di mesi, come alcune foto che a caldo avevano poco valore, possano assumere un significato incredibile.
E’ proprio vero che la realtà che ci si presenta davanti è molto soggettiva. Gli occhi vedono le immagini ma il nostro cervello le elabora in maniera unica e personale. Ognuno di noi le vede sotto aspetti diversi (come anche la realtà) a seconda della proprie esperienze, stato d’animo e situazione di vita attuale.

Vorrei condividerne alcune con voi ma non ho voglia di creare gallerie fotografiche sul sito, le sto caricando pian piano su facebook cercando di scegliere quelle più significative per me e che nel contempo lo possono essere anche per voi. Dategli un occchio se vi va!
Ciao Belli!

😮 Su FB facebook.com/perilmondo

😮 Some pics from Bolivia and Perù 2011

😮 Gallerie fotografiche Sud America Sul sito – Qui ne trovate alcune a caldo

Dog Sitter a Tenerife

Eccomi, a distanza di una settimana e mezza dal mio arrivo a Tenerife le cose sono leggermente cambiate.
Non vivo più nella pensione ma in una casa tutta per me! Gratis! 🙂

Come ho fatto? Una serie di avvenimenti mi ha portato ad essere Dog Sitter, ovvero curo un cane nel periodo in cui la padrona é in vacanza, fino ai primi di Gennaio. Non male!
Il soggetto in questione é un dolcissimo Stafford o un incrocio, non lo sò. Sò solo che é davvero bello e bravo e per dirlo io che non amo particolarmente gli animali…
Non importa se qua alle Canarie questo tipo di cani li addestrano per combattimenti, Bodo é davvero un “gentil cane”. Gli voglio già bene, é un coccolone e mi piace portarlo in giro. Poi, chissà perchè, tutti mi rispettano per strada! 🙂
La padrona domani se ne và e non ha ancora finito di ringraziarmi, così come Daniela che altrimenti avrebbe dovuto portarselo a casa. Insomma, una soluzione che rende felici tre persone e forse un cane!

La casa si trova un pò lontano dal centro, in La Orotava, un paesotto a circa 7 Km dal Puerto de la Cruz, dove vivono la maggior parte dei Tinerfeños!
Nessun problema per la distanza, mi sono guadagnata anche la macchina di Daniela, una Punto del ’98 piena di gibolli. Lei non la usa, in realtà non ha mai avuto un auto, ho quasi il dubbio che l’abbia comprata per me…
Lavoro, casa, auto. Strafantastico! Che vita facile ho qua a Tenerife.

Mi piace La Orotava anche se fa un pò più freschino che nel Puerto. Vicino a casa ci sono tanti Guachinches, piccoli ristorantini dove per 8 euro mangi e bevi in abbondanza (prodotti tipici: formaggio, carne, vino); spesso sono imboscati in posti impensabili e non importa se i piatti non te li portano e le forchette devi chiedergliele… il vino del contadino é spesso molto buono. Il resto é secondario. Io adoro los garbanzos (ceci). L’altra sera ci siamo strafogati in compagnia. Fantastico.

Trascorro le giornate calde e soleggiate tra la spiaggia, qualche ora di lavoro con mio fratello, mangiate in campagnia e passeggiate per il Puerto studiando il mercato degli appartamenti. L’acqua dell’oceano é ¨freschina” ma una volta entrata non uscirei mai.

Spiaggia Puerto del Cruz, Tenerife

La spiaggia di Punta Brava in Puerto de la Cruz

Se ripenso alle ultime settimane passate in Italia, ero sull’orlo del suicidio. Che dire, si sta bene! Quando qua sono le 15h30 in Europa é buio e freddo (siamo in dietro di un ora). Punto, finita la giornata! A me invece spettano ancora tre ore di sole ed una lunga serata. Un’altra vita!

Bene, é quasi Natale, si prospettano diversi giorni di Fiesta: Noche buena (notte di Natale) y noche vieja (capodanno)…. evviva, sto prendendo l’isola in contropiede!

Ok, devo portare Bodo a passeggiare, Ciao!

Nepal 2003 – 15. The End

Fiume Tamur, 14 Novembre 2003 – Francesco

Sono le 7:00, le voci delle persone già in piedi ed i bambini nepalesi che giocano a pallone ci svegliano.
Con tutta calma ci prepariamo e invece che ripiegare le tende come al solito, le stendiamo ad asciugare al sole… Non c’é fretta, abbiamo solo un paio d’ore di fiume oggi.

Dopo l’ultima colazione sul campo e qualche foto, alle 10:00 partiamo.

Guide nepalesi, Rafting Nepal

Le mitiche guide nepalesi

Anche l’abbigliamento é diverso: maglietta e costume invece dei soliti Pile e Capilene.
L’umore del gruppo non é altissimo, sommati allla stanchezza accumulata ed ai problemi di salute di alcuni di noi, c’é anche la consapevolezza che la nostra avventura sta per finire.

Guide nepalesi, Rafting Nepal

Lucia e i simpaticissimi nepalesi!

Giungiamo al punto di sbarco dove il bus per l’aeroporto già ci attende. Un ultimo sforzo a portare i gommoni fuori dall’acqua e tutto viene caricato dalle guide mentre noi pranziamo.

Guide Totem Adventure

Le guide nella loro vera natura 🙂

Nelle due ore di viaggio fino all’aeroporto non si parla molto. Credo che come me, ognuno ripensasse ai momenti più belli e significativi di questi 10 giorni passati assieme fuori dal tempo e dalla civiltà.

Aspettiamo l’aereo fino alle 18:00. Tutti iniziamo a VEDERE davanti a noi la stanza d’albergo con doccia calda e un LETTO…
Dopo mezzora di volo e 10 minuti di taxi finalmente ci siamo.

Non ci sembra vero. Quello che due settimane fa ci sembrava uno squallido albergo, oggi é il più lussuoso mai visto. Non é mai stato così bello fare una doccia e toccare un materasso.

Prima di andare a nanna però si cena al Everest Steak House. Con davanti quelle bistecche contornate da patatine fritte ci sentiamo dei veri Pascià: puliti, profumati e con un bel letto caldo che ci aspetta. Non si può davvero chiedere di più, senza dimenticare che domani mattina si và tutti dal barbiere, dove sembra facciano anche massaggi. Un vero momento di relax. Ma intanto godiamoci questa prima notte su un vero letto.

Nepal 2003 – 14. TIGER LINE

Fiume Tamur, 13 Novembre 2003 – Lucia

Come stabilito sveglia alle 6:00.
Oggi si prevede una giornata dura, lunga e piena di rapide!
Così dopo un’ abbondante colazione alle 8:30 siamo già pronti per partire.
Le prime due ore navighiamo su acque che avremmo dovuto percorrere ieri.
Per “fortuna” non ci sono più piattoni di ieri, avanziamo ad un buon passo.

La pesante colazione della mattina si fa sentire sullo stomaco. Io faccio fatica a digerirla ma Francesco peggio di me …
Finalmente arrivano le rapide serie. Per tre volte siamo costretti a fermarci per gli SCOUT (studio del percorso). Solchiamo le rapide senza particolari problemi. Grandi!

Christian e il suo Kataraft, Nepal

Christian e il suo Kataraft

Decidiamo di non fermarci per il “lunch”. La strada (il fiume) da percorrere per arrivare al campo, che si trova al congiungimento con il fiume SUNCOSI, é ancora parecchia.
Ci manca solo una rapida: la famosa TIGERLINE.

Come prevedibile una volta raggiunta ci fermiamo per lo Scout (ormai sapete cos’é).
La rapida si presenta lunga, con due buchi grossi e una curva a sinistra. Pauuuura!

Per primo parte il gommone di Wicky, entra alla grande nel primo buco, poi nel secondo ma in questo cade in acqua Giulio. Perfortuna viene subito recuperato.

Rafting fiume Tamur - Nepal

Affrontando la rapida

Tocca a noi, la tensione é alta! Siamo carichi. Parola d’ordine: Pagaiare!
… … Passiamo alla grande, per la felicità di tutti.

Ok, le rapide sono ufficialmente terminate, ancora mezzora e siamo al campo.
Verso le 5 pranziamo e dopo la cena a base di melanzane fritte, andiamo a nanna.

 FRacesco, Rafting fiume Tamur - Nepal

Francesco, giornata difficile per lui.

Domani sarà l’ultimo giorno.

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Vedi tutte le foto del Rafting in Nepal

Guarda il video di tutta la spedizione: Video Trekking-Rafting in Nepal

Nepal 2003 – 13. Calma piatta

Fiume Tamur, 12 Novembre 2003 – Francesco

Oggi il risveglio é un pò faticoso, sono le 7:00 e dobbiamo abbandonare questa spiaggia magnifica.
Dato che a pranzo dovremo tenerci leggeri in previsione delle rapide del pomeriggio, la colazione é molto abbondante. Per tutta la mattina il fiume é sempre piatto, ci tocca pagaiare per avanzare e le emozioni sono davvero poche. Riusciamo però ad alternarci un pò tutti al comando, almeno una cosa nuova.
Si fà ora di pranzo e anche se non siamo arrivati al punto stabilito, troviamo una spiaggetta e ci fermiamo lo stesso.

Rafting fiume Tamur, lavando i piatti - Nepal

Eve e Remo lavando i piatti al campo

Il pranzo che doveva essere leggero in realtà é quasi una abbuffata generale ma abbiamo tutto il tempo per digerire perchè si prevede che le rapide arrivino tra 1 e mezza – 2 ore.

In realtà il fiume si presenta piatto tutto il pomeriggio e come se non bastasse arriva un vento abbastanza forte da valle che ci frena ulteriormente.

Pagaiamo fino alle 16:30 e poi, tutti stanchissimi, accampiamo in una spiaggia, la prima capitata.
Il posto per il previsto campo di stasera è almeno a due ore da qui e questo ritardo ci costringerà ad alzarci prima domani mattina per recuperare tempo.

Campo sul fiume Tamur - Nepal

Il campo sul fiume

Stasera tocca all’equipaggio di Wicky cucinare e la loro specialità di pasta é davvero squisita, io faccio anche il bis. La giornata é stata pesante ed alle 19:00 siamo già tutti a nanna.

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